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1) Dizion. 5° Ed. .
FUMO, e talora anche FUMMO
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FUMO, e talora anche FUMMO.
Definiz: Sost. masc. Materia minutissimamente divisa, la quale esala dai corpi che bruciano o che sono caldi, si spande in forma di nube per l'aria, e vi rimane per poco tempo sospesa.
Dal lat. fumus. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 76 t.: Elle (le pecchie) fanno re ed oste e battaglia; e fuggono per lo fumo, e raunansi per suono di ferro o di pietre, o di cosa che faccia grande romore.
Esempio: Nov. ant. B. 14: Un povero Saracino.... tenne il pane sopra il vasello, e ricevea lo fumo che n'uscia, ed innebriato il pane del fumo che n'uscia del mangiare, e quelli lo mordea, e così lo manicò tutto.
Esempio: Dant. Purg. 10: Similemente al fummo degl'incensi Che v'era immaginato, e gli occhi e 'l naso E al sì e al no discordi fensi.
Esempio: E Dant. Purg. 33: E se dal fummo fuoco s'argomenta, Cotesta oblivïon chiaro conchiude, ec.
Esempio: Vill. M. 197: Conoscendo che altra medicina bisognava a riducere costui alla via diritta, che suono di campane o fummo di candele, saviamente, senza dimostrare sua intenzione al fatto, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 215: Egli è, che dianzi io imbiancai miei veli col solfo, e poi la tegghiuzza, sopra la quale sparto l'avea, perchè il fummo ricevessero, io la misi sotto quella scala.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 105: Accendete il fuoco, e là vi scaldate; e quando egli ha fatta la bracia, mi chiamate. Volea ch'e' fanti avessono il fummo, e non lo volea elli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 9: Pur troppo il negro fumo mi molesta, Che dal fuoco infernal qui tutto esala.
Esempio: Varch. Stor. 2, 237: Il fummo dell'artiglierie dell'una parte e dell'altra non lasciava vedere.
Esempio: Tass. Rim. 1, 71: Ardeano i tetti; e 'l fumo e le faville Rote faceano, e tenebrosi giri.
Esempio: Cap. L. Mofet. 95: Mi si fanno innanzi molte cose simiglianti negli effetti alle mofete, onde io possa peravventura conghietturare di qual generazione quelle sieno: sicome il fummo de' carboni accesi, gli aliti della calcina, ec.
Esempio: Bellin. Lett. P. 316: Non essendo altro il fumo e simili vapori che del corpo, dal quale svaniscono, menomissime particelle, chi non vede che, ec.?
Esempio: Martin. T. V. 10, 321: Sorga il Signore, e sieno dispersi i suoi nemici.... Svaniscano come svanisco il fumo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 43: Il fumo del tabacco insinuato Per certe inesprimibili regioni, ec.
Esempio: Niccol. Strozz. 3, 2: Su quei colli ameni Più non biancheggia la gentil corona Delle sue ville, e non vi sorge il fumo Allor che muore il dì.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Magal. Relaz. 16: S'ode tre leghe di lontano, e da altrettante si scopre lo spolvero e 'l fumo che fa l'acqua dirotta, stracciata e in mille modi sminuzzata.
Definiz: § II. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Tristi fummo Nell' aer dolce che dal sol s'allegra, Portando dentro accidïoso fummo.
Esempio: E Dant. Parad. 18: Perch'io prego la mente, in che s'inizia Tuo moto e tua virtute, che rimiri Ond'esce 'l fummo, che 'l tuo raggio vizia.
Esempio: Fag. Rim. 5, 104: E che cosa è la beltà?... Fior ch'a un tratto inaridisce, Fumo lieve che svanisce, Venticel che passa e vola.
Esempio: Capp. Lez. 258: Venne voglia allo Zaiotti.... di segregarmi dai miei colleghi, e con qualche fumo d'incensi dirmi che, ec.
Definiz: § III. Pur figuratam., per Cosa vana, Cosa di nessuna consistenza in sè medesima, e che perciò presto svanisce; nel qual senso trovasi anche in modo alquanto scherzevole, Fumo di pan caldo. –
Esempio: Frezz. Quadrir. 2, 17: Certo adoro Dio; Chè fuor di lui ogni altra cosa è fummo.
Esempio: S. Antonin. Lett. 166: Il demonio per farlo raffreddare da quello buono proposito, si intraversa,... tutto però per divina permissione, acciocchè sia esaminato e provato se tale desiderio è fermo, o fumo di pan caldo.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 11: Ed ammirò che pur all'ombre, ai fumi La nostra folle umanità s'affise.
Esempio: Red. Lett. 2, 148: Non avrei mai pensato che.... avesse mai potuto il sig. D. Francesco conietturare, che io fossi un uomo impastato di vanità, e che io mi pascessi di fumo e di vento.
Definiz: § IV. Vale anche Pezzetto di brace o di carbone che non essendo interamente affocato, tra l'altra brace accesa fa fumo; Fumacchio.
Definiz: § V. Fumo prendesi anche per Il cattivo odore che ha il fumo, ed usasi comunemente nelle maniere Prendere di fumo o Sapere di fumo, parlandosi di vivande. –
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 32: Lo vivande quando senza sale erano, quando sapevano di fummo.
Definiz: § VI. Poeticam. e con qualche aggiunto, vale anche Profumo. –
Esempio: Tass. Amint. 2, 2: Ma non fian giammai Gli altari suoi senza i miei fiori, e senza Soave fumo d'odorati incensi.
Esempio: Maff. Merop. 5, 2: Arabi fumi Di peregrino odor, di lieto suono Musici bossi empiono l'aria.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 16: Ecco soave Tra le preghiere e i voti Salire a te d'Arabi fumi un nembo.
Definiz: § VII. Figuratam., e conforme al linguaggio biblico, vale Il fumo della battaglia, ed anche La polvere che solleva nella marcia un esercito. –
Esempio: Martin. T. V. 13, 134: La Filistea tutta è per terra, perocchè da settentrione vorrà il fumo; e non è chi alle schiere di lui possa sottrarsi.
Definiz: § VIII. Per Qualsivoglia esalazione o evaporazione. –
Esempio: Colonn. E. Gov. Princ. volg. 41 t.: La seconda cosa, che l'uomo die guardare nell'edificare si è, che là dove esso edifica, e' non vi sia l'aire oscura, nè non vi sia fango nè fiumi d'intorno che gettino fummo, perciò che in cotal luoco l'aire non è sano.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 37: Imperciocchè 'l nutrimento ch'è nella detta corteccia, si parte da esse, e si risolve in fumo, per la virtù e caldo del sole.
Esempio: Dant. Inf. 8: Se il fummo del pantan nol ti nasconde.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 34: Induce [il fiume Pereo] nuvili menanti gran fummi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 57: Grande ombra d'ognintorno il cielo involve, Nata dal saettar de li duo campi: L'abito, il fumo del sudor, la polve Par che ne l'aria oscura nebbia stampi.
Esempio: Cellin. Pros. 96: E mi liberavo dai detti fastidj dei fummi del bronzo, osservando poi tutto el restante come lui.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 68: Lodano quella [calcina] che,... quando tu la spegni, con assai scoppj faccia gran fummo e forte, e che se ne vadia in alto.
Esempio: Speron. Op. 1, 22: La terra illustrata e scaldata dal lume del cielo genera alcuna volta fumi cattivi.
Esempio: Soder. Agric. 66: La pioggia.... con lo smisurato ed importuno suo umido, dissipa e spegne i fumi secchi ed aridi, che sono materia de' venti.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 46: E se voi, signor Simplicio, mi sapeste assegnare qual sia il modo di operare della natura nel generare in brevissimo tempo centomila moscioni da un poco di fumo di mosto, mostrandomi ec.
Esempio: Cap. L. Mofet. 128: Se marchesita o antimonio o bitume.... d'acqua forte o di spirito di salnitro imbagnasi, oltremodo caldo ne diviene, e manda un cotal fummo denso molto, e opaco nel quale smorzansi di presente le fiaccole.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 54, 2: Quest'operazioni, per lo maneggiar che ricercano dell'argento vivo, e per i fumi e male evaporazioni che manda fuori, son dannosissime alla sanità degli artefici.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 128: Non è mancato chi creda, che dove il freddo lavora colà nelle sue miniere co' materiali più proprj, arrivi a condizionar le acque purissime a ricever così fatta tempera che e' le formi.... in gioie di varj colori, secondo la varia tintura, che possono dar loro i fumi de' minerali vicini.
Definiz: § IX. E, secondo l'opinione degli antichi, per Esalazione o Vapore che dai cibi o bevande introdotte nello stomaco, o da altre materie formatesi in esso stomaco o negl'intestini, o dal sangue, si supponeva salisse al cervello, impedendone la regolare funzione. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 123: Della quale [grossezza generata dalle fave] il fumo al capo salendo, al celabro nuoce.
Esempio: Gell. Circ. 144: Insino che non son posati que' fumi del vino,... non conoscono l'ebrietà loro.
Esempio: Tass. Lett. 2, 240: La qual [ricetta] vorrei che fosse giovevolissima, e buona per la memoria, e rimediare a' fumi della testa.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Fumosi, si dice di coloro che hanno de' fumi dalla crapula, che si dicon salire alla testa; e de' vapori del vino, che è duro a digerire, e ha bisogno d'essere smaltito col sonno.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 285: Quando que' primi fumi furono saliti alla testa di Renzo, vino e parole continuarono a andare, l'uno in giù e l'altre in su.
Definiz: § X. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Vill. M. 468: I borgesi e 'l popolo minuto di Parigi.... montarono in baldanza, e come suole avvenire.... che i vili che prendono ardire contro a chi fugge, vantandosi di loro cuore e ardire, col fumo della vittoria sanza contasto, si fermarono, aspettando se loro fosse mosso niente.
Esempio: Guidicc. Lett. 9: Il zelo della Fede l'infiamma molto più, che il fumo dell'ambizione.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 358: Tal se ne lieva e monta al capo un fumo di funesti vapori, che il cerebro se ne invasa, e non altrimenti che a un farnetico per acuta febbre, gli si sconserta la fantasia e l'imaginare impazza.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. apol. 35: Del resto, a chi non ha la mente annebbiata da i neri fumi del livore, si renderà manifesto se ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Uomo fumoso, significa uomo, a cui salgono alla testa i fumi della superbia.
Definiz: § XI. Per Forza, Gagliardia, Vigore; riferito a vini, in quanto si credeva che il loro vapore avesse virtù di salire al capo. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 216: Egli è buon greco: Imbottalo per te, ch'i' vo' il trebbiano, Che non ha tanto fumo, ed è più sano.
Esempio: Tass. Lett. 1, 34: E, quello che è somma lode (dei vini), hanno molta virtù e pochissimo fumo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 179: Quelli di piano lo pigliavano (il vino), perchè egli ha manco fumo e più colore; e questi di poggio lo tolgono, perchè egli ha manco tinta e più schiena.
Definiz: § XII. Fumo, e, come talora trovasi, Fumo d'arrosto, vale Superbia, Vanagloria, Albagia, Boria. –
Esempio: Sacch. Op. div. 239: Ben si possono più dolere coloro che abondano in ricchezze o in mercatanzia, che per questo misero fummo si levano a volere essere rettori.
Esempio: Bern. Orl. 7, 68: Tanto eri altiero, superbo, insolente; Ora il tuo fumo, e 'l tuo rigoglio è rotto.
Esempio: E Bern. Orl. 65, 4: Tanta insolenzia, tanto esser manesco, Tanto fumo d'arrosto, caverebbe Le ceffate di mano a san Francesco.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 72: Che val, folli, qua giù quel fumo e pompe D'avanzare 'l vicin di forza e stato?
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 258: Non vorrei avervi a dar tuttavia di V. S. R., non che non vi si dovesse, ma perchè, a dirvi il vero, voi mi parete un buon compagnetto, e credo che non vi curiate di troppo fumo.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 329: Dalla quale presontuosa estimazione (delle proprie ricchezze) nasce di necessità un certo fumo e fasto incomportabile.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Con quel fumo e quell'aria caricata Ei che cos'è?... carnaccia strascicata.
Definiz: § XIII. Quindi Di fumo, detto di persona, e usato a modo di aggiunto, trovasi per Fastoso, Vanitoso, Superbo, che oggi comunemente dicesi Tutto fumo. –
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 178: M. Stefano Fanteaguzzo uomo di fumo e di seguito, e nemico de' Masini.
Definiz: § XIV. E per Onore vano, Vanità; ed usasi più spesso nel numero plurale. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 78: I mantici ch'intorno han pieni i greppi, Sono i fumi dei Principi e i favori Che danno un tempo ai Ganimedi suoi.
Esempio: E Ar. Sat. 1, 173: Non cercar chi più dote, o chi ti porta Titoli e fumi.
Esempio: Guidicc. Op. M. 1, 246: Li quali con più avidità desiderano i fumi, che non faccio io.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 63: A tal esempio forza è che.... ciascuno... si procacci clientele, fumi, favori, danari in copia, giacchè questi più gli varranno ad avvantaggiarsi, che i suffragj tutti a lui dati dalla sapienza.
Definiz: § XV. Trovasi per Onore, Onoranza, Lode, e simili. –
Esempio: S. Antonin. Confess. 46: Ma se volessi che principalmente Dio fussi onorato, e ancora esso ne vorria un poco di fumo, è veniale.
Esempio: Mont. Poes. App. 76: Gente da gogna, ma superbi e fieri, Mercatanti di fumo e vituperi.
Definiz: § XVI. E per Apparenza pomposa, Pompa. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 378: Spendere prodigamente nella compera d'un piacere al senso, d'un titolo all'ambizione, d'un fumo alla boria.
Esempio: Giust. Vers. 27: Qui non si veggono Fin sulla scala Tappeti, fronzoli, Livree di gala; Nè di risparmio Bizzarro impasto Sotto i magnifici Fumi del fasto.
Definiz: § XVII. Fumo, vale anche Sentore, Indizio, e usasi specialmente nelle maniere Avere fumo, o qualche fumo, di checchessia o Sentire fumo, o qualche fumo, di checchessia, che valgono Venire a saperne, risaperne, conoscerne, alcunchè. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 138: E se pur vuoi macchiar la tua onestà, sieno le cagioni almen tali, ch'elleno non ti arrechin doppia vergogna, ma te ne scusino in cospetto di tutti coloro, che avesser mai fummo de' tuoi portamenti.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 185: In questo mezzo un de' suoi figliuoli, il mezzano, chiamato Agabio, avendo avuto non so in che modo fumo di questa cosa, la disse agli altri fratelli.
Esempio: Guicc. Op. ined. 7, 342: Domani si intenderà se sono levati per questa causa O per altra; chè essendo vero lo avviso del Sedunense,... potrebbe essere cominciassino a sentire il fumo; il che si conoscerà dal procedere loro.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 7, 415: Ho qualche fumo che il conte Guido non starà fermo; però parlatene in modo che, ec.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 11: A Monsignor Ardinghello ho già dato intorno alle buche; ma in somma non esce a nulla, nè per altra via se ne sente fumo niuno.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 252: Al Vallato non farei di ciò motto per niente, perchè, oltre all'essere innamorato,... se sentisse fumo d'un disordine tale che foste stati svaligiati del vino, ce l'areste; poichè quel raspato bisogna ben che raspi a supplir per greco.
Definiz: § XVIII. Fumo, è anche un Difetto che pigliano i metalli nel fonderli, se non ci si adopera buon fuoco, onde non amalgamandosi perfettamente mostrano strisce di color vario, secondo gli elementi che gli compongono. –
Esempio: Cellin. Pros. 192: Il tuo fornello.... si debbe ricuocere con ventiquattro ore di fuoco;... perchè non lo ricocendo bene, il metallo non viene alla sua fusione, anzi agghiada, e piglia certi fummi dalla terra, i quali ec.
Definiz: § XIX. Fumi chiamansi Gli sfiatatoj delle carbonaie.
Definiz: § XX. Nero fumo, o Nero di fumo, ed anche Fumo da stampatori, dicesi Una specie di poltiglia nera che si ricava dal fumo di materie grasse che brucino, e specialmente dall'olio di seme di lino, e che viene adoperata per uso dei pittori, pulitori, e simili, e per fare inchiostro grasso da stampa. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 159: Si valse assai [Fra Bartolommeo] d'immitare in questo colorito le cose di Lionardo, e massime negli oscuri, dove adoprò fumo da stampatori, e nero di avorio abbruciato.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 8, 54: E se non avesse in questa opera, quasi per capriccio, adoperato il nero di fumo da stampatori, ec.
Esempio: Borgh. R. Rip. 164: Il settimo è detto nero di fummo, perciocchè si fa di fummo da una lucerna piena d'olio di linseme derivante, la cui fiamma percuota in un testo che le sia sopra per riceverlo.
Esempio: Menz. Sat. 97: E dà 'l nero di fummo e la vernice A chi 'n presenza diè pomata e biacca (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXI. Tabacco da fumo, dicesi Quello conciato da potersi fumare, per distinguerlo da quello in polvere, che è da naso.
Definiz: § XXII. Vendita di fumo, e anche Fumo venduto, si usano dai criminalisti, per significare Quel delitto che consiste nel vantare credito e autorità presso un pubblico ufficiale, e nel prendere denaro od altro, sia come eccitamento o ricompensa della propria mediazione ad ottenere da esso una data grazia o favore, sia col pretesto di dovere da esso comprare la grazia o il favore desiderato, o di dovernelo remunerare. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 15, 2, 217: Questo è delitto, che si commette da quelli li quali danno ad intendere di procurare de' favori per estorquere de' regali.
Definiz: § XXIII. Andare in fumo, Convertirsi in fumo, Sciogliersi, e simili, in fumo, vale Svaporare. –
Esempio: Cellin. Pros. 149: Si mette [su l'opera che tu vuoi dorare] tutto l'oro che tu vuoi per ben dorarla, e poi con dolce fuoco si rasciuga tanto, che lo argento vivo, per virtù di un dolce fuoco, tutto se ne va in fummo.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 124: Quando non si conserva [la canfora] con diligenza ben serrata nelle scatole, qualche volta se ne va in fumo, e restano così spesso beffati gli speziali.
Definiz: § XXIV. Vale anche Venir meno, Svanire, Dileguarsi. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 74: Il verde fatto dal rame, ancor che tal color sia messo a olio, se ne va in fumo la sua bellezza, s'egli non è subito invernicato: e non solamente se ne va in fumo, ma s'egli sarà lavato con una spogna bagnata di semplice acqua comune, si leverà dalla sua tavola, dove è dipinto.
Definiz: § XXV. Figuratam. –
Esempio: Cellin. Vit. 406: La cosa andò in fumo, e io non ne sentii mai più parlare.
Esempio: Dav. Tac. 1, 379: Nel quarto mese la creatura morì, e tutto andò in fumo.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 75: Passato il nemico una volta il Raab, tutto il nostro vantaggio era ito in fumo; la linea della corrispondenza tagliata, i paesi interiori da spavento invasi.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 123: Così trattar costumo Qual or vedo per scherzo Nostri cervelli in terzo Andare in fumo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 46: Fu sconvolta La sua memoria, ed in fumo disciolta.
Esempio: Giust. Vers. 229: E quella pace e quel vivere onesto Subito in fumo andar con tutto il resto.
Definiz: § XXVI. Pur figuratam. e poeticam. vale anche Sparire improvvisamente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 23: E di distrugger quello incanto vago, Di ciò che vi trovò, fece fracasso, Come gli mostra il libro che far debbia; E si sciolse il palazzo in fumo e in nebbia.
Esempio: Bern. Orl. 5, 51: Il legno era da terra già partito,... E sette miglia in mar s'è già allargato: Il diavolo in un tratto in fumo è andato.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 95: Lo stesso accade alla torre incantata, Che vanne in fumo per virtù di quella Asta.
Definiz: § XXVII. Detto di patrimonio, sostanze, denari, potenza, e simili, vale Andar disperso, Andare in rovina. –
Esempio: Fag. Rim. 6, 179: E tanti regni tuoi girsene in fumo.
Definiz: § XXVIII. E per Andar in rovina, in malora, si disse anche di persona. –
Esempio: Cellin. Vit. 342: Se io mi partissi, voi anderesti l'altro dì tutti in fumo.
Definiz: § XXIX. E nello stesso significato, riferito ad opinioni, argomenti, e simili. –
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 106: Se così è, rispose egli, il mio dubbio se ne va in fumo.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 129: Che quando li concedesse, che ora le piene del Po sorpassano quel segno stabile d'allora nella sezione di Lagoscuro, va in fumo tutto il suo argomento.
Definiz: § XXX. Andare in fumo, Finire in fumo, Convertirsi, e simili, in fumo, vale Non aver effetto, Non riuscire, Andar fallito, e simili, detto d'imprese, disegni, speranze, promesse, e simili. –
Esempio: Vill. M. 523: La scusa fu benignamente ricevuta, e accettata la proferta, la quale feciono, che si convertì in fumo.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 178: Di maniera che se di mille effetti che si producano, quattro o sei ne seguiranno come son predetti, quei soli considerando e tenendo in conto, e gli altri che in fumo son giti sprezzando, finalmente ingannando l'uomo sè stesso, trova al mondo scienzie, che non solo di scienzia non meritano il nome; ma ec.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 2, 80: Contentossene il Duca, e così fu posta in piedi una pratica.... che i disegni di Giacopo si risolvessero in fumo: ma non era men astuto Giacopo di quello che si fosse accorto il Duca, e perciò a bello studio andava allungando anch'egli il maneggio di Ferrara.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 335: Sarebbe bene che quest'ultimo attacco.... non andasse in fumo come l'altro, che da principio dette.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 330: Di strattagemme il mio cervello abbonda; S'andò in fumo la prima, Se svanì la seconda, Or benchè avvolta in fasce, Con forze gigantee la terza nasce.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 160: Questa sua impresa, insieme con molte altre magnifiche,... andarono in fumo.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 290: Porgendoci mille belle speranze, che vanno in fumo prima di essere adempiute.
Definiz: § XXXI. Arrivare in un dato luogo al fumo delle candele, dicesi familiarmente per Arrivarvi quando è già finito ciò che ivi si faceva; presa la figura dalle feste religiose, al finir delle quali si spengono le candele, onde si sparge molto fumo per la chiesa.
Definiz: § XXXII. Avere a noia come il fumo agli occhi una cosa o una persona, vale Averla a noia grandemente.
Definiz: § XXXIII. Dare del fumo, vale Adulare, Compiacere con atti o parole all'altrui albagia. –
Esempio: Savonar. Pred. 2: Alcuni, quando viene uno predicatore, cominciano a presentarlo, e poi visitarlo in persona. E lui lo dice poi: Quel gran maestro mi è venuto a visitare; e predicalo in pergamo; e dice: Voi avete uno buono signore. E dàgli bene dello incenso e ben del fumo.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 191: Gli do del fumo col cappello in mano, Gonfio il P.... d'ossequj, alfin si piega.
Definiz: § XXXIV. Distillare per fumo, trovasi figuratam. per Andare in fumo, Dileguarsi. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 197: Chi vuole aver gran numero d'amici Aggia in balía un, che si chiama Nummo, Ma s'e' ti fugge, distillan per fummo, E senza offesa ti si fan nemici.
Definiz: § XXXV. Far fumo, dicesi di caminetti, stufe, e simili, quando il fumo delle legna che ardono, non trovando sfogo per il condotto, si spande per la stanza.
Definiz: § XXXVI. Far fumo al naso di alcuno, si disse per Fargli credere una cosa per un'altra. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 357: Io voglio andar per certe bazziche, Per far un po' di fummo al naso al vecchio.
Definiz: § XXXVII. Mandare in fumo, detto figuratam. di sostanze, beni, patrimonio, denari, e simili, vale Disperdere, Dissipare. –
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 51: Avendo mandato in fumo quasi ogni loro avere dietro alle sofisticherie dell'alchimia, pur n'erano tuttavia perduti.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 268: Convien che ci abbocchiamo Con Formion, prima che le trenta mine Ei non ci mandi in fumo.
Definiz: § XXXVIII. Pur figuratam., detto d'imprese, disegni, propositi, e simili, vale Render vano, Sventare, Mandare a vuoto. –
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 78: Gli pareva, per avere i suoi confederati, mandate così in fumo queste imprese e disegni del Papa; essere al tutto libero da una dubbiosa guerra.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 60: Tutto questo una falsa lagrimetta.... Manderà in fumo, e smorzeratti ogn'ira.
Definiz: § XXXIX. Montare ad alcuno i fumi, dicesi familiarmente per Andare esso in collera, Venirgli stizza.
Definiz: § XL. Non saper più d'una data cosa, o persona, nè fumo nè bruciaticcio. –
V. Bruciaticcio, § II.
Definiz: § XLI. Non volere d'una cosa o d'una persona sapere, o sentire, fumo, vale Non volerne più sentir parlare in nessuna maniera. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 355: Molto si è rimutato, che sino a iersera non n'ha mai voluto sentir fumo?
Esempio: Pallav. Lett. 4, 217: Io lascio al padre la disposizione libera del figlio, ma con protestazione, che quando sarà uscito dalla fortezza, io non vorrò sentir fumo di lui.
Definiz: § XLII. Ruberebbe il fumo alle schiacciate; dicesi in modo iperbolico di chi è un ladro matricolato.
Definiz: § XLIII. Stimar più il fumo che l'arrosto. –
V. Arrosto, § III.
Definiz: § XLIV. Vendere fumo, vale figuratam. Dare ad intendere per millanteria o per altro fine quel che non è. –
Esempio: Menz. Sat. 2: Perch'io mi son divezzo, e non costumo D'imbalsamar furfanti, e di Parnaso Infame barattier non vendo il fumo.
Esempio: Targ. Valdin. 1, 123: Io non vendo fummo, nè spaccio frottole; i seguenti autori, maggiori d'ogni eccezione, serviranno per accreditare l'uso medico efficacissimo della Tamerigia.
Definiz: § XLV. Vender fumo, vale anche Spacciarsi da più di quel che uno è, e segnatamente dicesi dello Spacciare protezione.
Definiz: § XLVI. A fumo, acqua e fuoco, tosto si fa loco. –
V. Acqua, § IX.
Definiz: § XLVII. Chi s'impaccia colle frasche, la minestra sa di fumo. –
V. Frasca, § XXVIII.
Definiz: § XLVIII. Meno fumo e più arrosto, e Molto fumo e poco arrosto. –
V. Arrosto, § III.
Definiz: § XLIX. Molto fumo e poca brace, si disse proverbialm. di Chi molto presume e poco vale; onde Aver molto fumo e poca brace, vale Avere molta apparenza e poca sostanza. Manco fumo e più brace, si disse per Riprendere chi mostra grande albagia e si gloria di cose vane. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 97: Queste son dunque quelle Lode, che merta un debole ed audace, E ch'abbia molto fummo e poca brace.
Esempio: Cecch. Servig. 4, 10: Quando la roba scema, e' cresce i titoli; Manco fummo e più brace.
Definiz: § L. Quando il fumo pasce, l'acqua nasce; proverbio usato a significare che quando il fumo de' camini, per l'aria grave e senza vento, non s'inalza ma va verso terra, è segno che vuol piovere.
Definiz: § LI. Vada il fumo dove vuole andare, si disse proverbialmente per Sia quello che vuol essere, Accada che può; che oggi familiarmente dicesi Nasca quel che ha da nascere. –
Esempio: Bocc. Filostr. 6, 7: Ma mio poter farò quinci fuggirmi,... Com'io promisi; e vada dove gire Ne vuole il fumo, e ciò che può seguirmi Di ciò ne segua.